Un viaggio del cuore

Un viaggio del cuore

Dio mi ha cercato nella primavera del 2000, in una stagione di liberazione, guarigione e consulenza. Mentre il nostro ministero degli uomini studiava il libro Wild at Heart di John Eldredge, iniziai a riconoscere dei collegamenti tra la mascolinità e la spiritualità per la prima volta. Nella primavera del 2001 viaggiai verso il Colorado per un campeggio ispirato a Wild at Heart, durante il quale John Eldredge ci ha sfidato a iniziare a chiedere a Dio dei fratelli quando saremmo tornati a casa.

La settimana nel Colorado fu un’esperienza che mi fece sentire come sulla cima di una montagna, ma quando tornai a casa e pregai per un gruppo di fratelli, non successe niente. Io e mia moglie stavamo conducendo un gruppo d’incontro a casa nostra al tempo, ma quegli incontri non stavano incontrando il mio bisogno di compagnia maschile. Mi piaceva la scuola domenicale, ma mi sentivo comunque isolato. Fu in quella classe che ascoltai Nate parlare per la prima volta, e ricordai che mi trovai d’accordo con il suo cuore. Sapevo, in qualche modo, che era un uomo scelto, che Dio lo stava seguendo, e in qualche modo sapevo che Dio stava seguendo pure me.

Tutto ciò sarebbe cambiato nel 2003. Quella primavera mia moglie, Pamela, scoprì di essere incinta – di due gemelli. La notizia era fantastica, una vera doppia benedizione, ma mi spaventò pure un po’. Il dottore mise Pamela a riposo a letto, e la mia vita iniziò ad andare a rotoli. Dopo cena ogni sera, Pamela se ne sarebbe andata a letto e io avrei pulito e messo nostro figlio a dormire. Poi, dopo che tutto si fosse calmato in casa, qualche parte nel profondo del mio cuore irrequieto avrebbe iniziato a urlare. Volevo attenzione, affetto, compagnia, ammirazione, e altre cose che non riuscivo ad articolare. Mi dispiace dirlo, raramente presi in mano la Bibbia, ma trovai altre distrazioni più immediate: cibo, televisione, fantasie e pornografia su Internet.

Una notte verso le due spensi il computer e gridai al Signore, chiedendogli ancora un fratello. “Perché non provi a chiamare Nate Larkin?” disse una voce interiore. Ciò mi sorprese, perché non conoscevo Nate in realtà, ma il giorno dopo lo chiamai e ci incontrammo a uno Starbucks.

In questo giorno freddo e piovoso del 2003, prendemmo dei posti a un tavolo all’angolo, e iniziai ad aprirmi un po’ riguardo alle mie difficoltà. Nate si sedette con me e mi ascoltò, guardandomi dritto negli occhi. Mentre mi sentivo sempre più a disagio, mi invitò infine ad andare a fare una passeggiata, e nell’ora che seguì la mia vita cambiò.

Nate condivise con me le sue lotte in un modo aperto che confuse il mio cuore cinico. Mi sentivo in salvo, avevo trovato il fratello per cui stavo pregando. Più tardi, quel giorno, partecipammo al suo incontro dei dodici passi, dove Nate mi introdusse ad ancora più uomini che erano aperti riguardo le loro difficoltà.

Presto Nate, Tom Jackson e io sognammo insieme di un posto dove uomini cristiani potessero parlare apertamente delle loro difficoltà e delle loro forze, un posto dove fede e ripresa sarebbero andate mano nella mano, dove chiunque avrebbe potuto dire cose ad alta voce per la prima volta, e dove il valore e la dignità di un uomo sarebbero stati basati solamente sul Vangelo. Quel sogno vide la luce un mese dopo la nascita dei miei gemelli.

Più di due anni più tardi, Dio ha messo insieme il mio gruppo di fratelli. Uomini in carne e ossa che mi conoscono in tutto il mio essere. Mi dicono che sono un uomo, e mi ricordano che ho più valore di quel che penso.  Mi ricordano continuamente della mia forza in Cristo. Il loro amore mi ha cambiato. Mi ha reso un uomo migliore. Chiedete a mia moglie, ai miei figli, ai miei amici – ve lo diranno. Non sono perfetto, ma sono conosciuto e amato perfettamente da questi uomini.

Quando vado agli incontri della Samson e guardo intorno alla stanza, vedo uomini veri, uomini coraggiosi che esprimono le loro difficoltà ad alta voce con le loro dipendenze e i loro fallimenti, e che condividono le loro esperienze e successi con umiltà. Per grazia di Dio, stiamo tutti sperimentando la forza di Cristo mentre ammettiamo le nostre debolezze.

Autore: Glenn McClure (tratto dal libro “Sansone e i monaci pirati”)