Un esempio di vera vulnerabilità

Un esempio di vera vulnerabilità

Quando frequentavo il primo anno della facoltà di teologia ho incontrato un uomo di nome Brent. Aveva dieci anni più di me e io l’ho considerato subito un fratello maggiore. Alla fine siamo diventati coinquilini e cari amici. Brent è un uomo come se ne incontrano pochi; una persona che paradossalmente riesce a sperimentare allo stesso tempo dolore e gioia, è una sorta di incarnazione della vulnerabilità divina. Conoscere Brent significa incontrare anche le sue sofferenze: è single da molto più tempo di quanto lui o altri avrebbero mai pensato, ha una serie di allergie che influenzano negativamente la sua vita quotidiana, non ha ancora soddisfatto i desideri professionali e ci sono ancora molte domande che aspettano una risposta nella sua vita. Allo stesso tempo, conoscere Brent significa incontrare la gioia. Chi lo conosce può raccontare degli aneddoti divertentissimi su di lui che riempiono chi lo conosce di un profondo apprezzamento per il suo carattere. A volte è l’anima della festa, in altri casi è la persona più saggia del gruppo.

Quando condividevamo la stessa casa una sera rimanemmo alzati fino a tardi a berci un bicchierino di whisky e a condividere episodi della nostra vita che pochi conoscevano. Quando Brent parlò del dolore e delle implicazioni della vita da single, io compresi che in generale lui provava molto meno vergogna di me. Mentre parlava, mi passavano per mente pensieri del tipo: L’ha detto davvero? Come fa a essere così onesto? L’ho fatto anch’io, ma non l’avrei mai raccontato a nessuno! Mentre conversavamo, due cose divennero evidenti per me. Primo: desideravo profondamente la libertà di essere vulnerabile. Secondo: ero molto più guardingo di quanto avessi mai immaginato. Grazie all’onestà e alla gentilezza di Brent, capii che nel mio cuore esistevano delle barriere e le vidi crollare. La sua disposizione a essere vulnerabile aveva aperto la porta alla mia.

La mattina seguente, fui svegliato bruscamente da un impianto stereo che rimbombava in tutta la casa, accompagnato da un movimento ritmico sul pavimento sotto di me. Io ero ancora intontito dal sonno e con curiosità aprii la porta della mia camera da letto: c’era Brent che si vestiva davanti allo specchio del corridoio. Il suo piede destro batteva sul pavimento e il braccio destro si piegava con passione al ritmo dell’ultimo album degli Arcade Fire. Per un momento, mi sentii come un visitatore allo zoo che cercando di capire i modi di muoversi di una specie così lontana dalla sua comprensione. Lui si voltò per guardarmi ed entrambi scoppiammo a ridere. Tornai nella mia stanza, riflettendo su quell’uomo strano e straordinario al tempo stesso. Mi colpì questo fatto: un individuo che sa essere vulnerabile è qualcuno che non ha paura di ballare. La vulnerabilità riduce la vergogna e porta alla libertà. Fare il paragone con la vita che conducevo a quel tempo sortì un notevole effetto su di me. Invece di riempirmi di disprezzo per quanto dovevo ancora imparare a essere vulnerabile, la presenza di Brent mi aveva procurato speranza per ciò che la mia vita avrebbe potuto diventare.

Autore: Jay Stringer (ha scritto il libro Indesiderati)