Rassegnazione: il dirottamento della futilità

Rassegnazione: il dirottamento della futilità

Come donna, ho la sensazione di dovermi opporre tutto il giorno a delle forme di violenza. Invece con la pornografia mi rassegno e basta.

Victoria

A mia moglie non piace il sesso, quindi sì, ogni tanto faccio qualcosa di sbagliato.

Aaron

Ognuna di queste affermazioni rivela un’anima dirottata dalla rassegnazione. La parola rassegnarsi deriva dal latino resignare, che significa rompere un sigillo o annullare. Quando ci rassegniamo a dei comportamenti sessuali indesiderati, in pratica annulliamo, togliamo i sigilli all’impegno che abbiamo preso di essere uomini e donne integri. Quando la futilità non viene presa di petto, finisce per schernirci con un messaggio: non si può fare nulla per migliorare la tua situazione. E se proviamo a cambiare, a volte ci ritroviamo perfino dire a noi stessi: “Ci sono troppe incrinature nella mia sessualità per uscire da questo stato. Io sono una persona indesiderata e non c’è niente che si possa fare per ripararmi”. Invece di trasformare questo messaggio tossico, troviamo più facile diventare suoi alleati. La nostra vita viene dirottata ogni volta che scegliamo l’indifferenza a proposito delle cose che contano.

Forse le tue prime esperienze con la rassegnazione non sono state francamente sessuali. Si presentano invece sotto forma di un terzo bicchiere di bevanda alcolica, di una scorpacciata di programmi televisivi e di graduale accumulo di ritardo sulla tabella di marcia al lavoro. Queste esperienze sono spesso delle “droghe di passaggio” che abbassano le nostre difese o aumentano la nostra frustrazione. Se non facciamo qualcosa subito, ci spingono a comportamenti sessuali indesiderati. In un’indagine condotta su 932 persone alle prese con comportamenti sessuali compulsivi, il 42% ha riferito di avere una dipendenza da farmaci o droghe e il 38% ha ammesso di avere qualche disturbo del comportamento alimentare. La rassegnazione è come l’interesse composto su un prestito: quando inizia è piccolo, ma poi aumenta col tempo.

La pornografia esplicita è la punta dell’iceberg della nostra brama di contenuti che ci permettano di sfuggire alla nostra vita e attutiscano il nostro desiderio. Debra Hirsch, autrice di Redeeming Sex ha scritto:

Nessuno batterebbe ciglio se una donna portasse una copia della rivista Women’s Day  in chiesa, ma scoppierebbe un putiferio se un uomo arrivasse con Playboy sotto il braccio! Eppure non sono tutte e due delle riviste pornografiche? Io classifico le riviste femminili nella categoria del “porno sociale”, perché possono essere tanto dannose per le donne quanto lo può essere il “porno soft” per gli uomini. Pensate a tutte le nozioni errate di bellezza che nutrono, alla bramosia che generano, per non parlare dei pettegolezzi sui personaggi famosi che ne derivano. […] La pornografia è pornografia, a prescindere dalla forma in cui si presenta.

Debra Hirsch ci sta aiutando a riconoscere che nel cuore di ogni uomo e di ogni donna c’è il desiderio di una qualche versione di pornografia. Per chiarire il concetto cerchiamo di visualizzare lo spettro della pornografia come la differenza esistente tra il fumo e il monossido di carbonio. 

Noi siamo stati addestrati per impostare nei nostri cuori degli allarmi antifumo per i comportamenti sessuali indesiderati. Questo dispositivo ci avverte delle forme di pericolo più evidenti: il fumo della pornografia esplicita o il primo appuntamento di una relazione sentimentale illecita. Invece la “pornografia sociale” e altri tipi di contenuti sconsiderati sono il monossido di carbonio. Possono sembrare inodori e incolori, ma portano allo stesso avvelenamento della passione e degli obiettivi nella vita.

L’obiettivo del maligno nel caso della rassegnazione è la propagazione. Il male non si accontenta mai della futilità in una sola sfera della vita; le vuole invadere tutte, in particolare i luoghi che sono potenzialmente i più belli. Non credo che il regno delle tenebre si preoccupi molto se la futilità 

inizia con il nostro comportamento sessuale, oppure con la nostra carriera o la nostra famiglia. Infatti sa che quando ci rassegniamo in un’area, le nostre difese in tutte le altre seguiranno l’esempio. Quando si è instaurato lo schema della rassegnazione, ci ritroviamo a lasciarci andare a storie sessuali che non avremmo mai voluto. Il progresso è spietato e tuttavia semplicissimo.

Abby, di professione designer, era entrata in terapia perché da sempre dipendente dalla pornografia:

Ho capito una cosa della mia vita: ogni volta che cerco di resistere alla tentazione sessuale, lei torna ancora più forte. Alla fine mi sono stancata di combattere e mi sono rassegnata: è meno esasperante arrendersi. Una volta frequentavo gli uomini perché trovavo la cosa eccitante. Adesso cerco gli uomini nei momenti in cui sono disgustata da quello che sono.

Le persone come Abby spesso si rassegnano a un comportamento sessuale sbagliato non perché amano il sesso, ma perché sono vincolate al giudizio del disprezzo di sé. Nel descrivere il motivo per cui ricercano il sesso o la pornografia, usano parole come pazzo/a, ninfomane e malato/a di mente.

Quando si eliminano dal sesso la responsabilità e la reciprocità si ottiene la pornografia. Per questo motivo, molti uomini come Daryl si rassegnano alla convinzione che la pornografia sia una delle migliori dimensioni della loro vita. “Il porno è il massimo dell’esperienza VIP!”. La pornografia è attraente perché quando se ne fa uso è sufficiente mostrarsi sconfitti, arrabbiati, pieni di desiderio o con dei presunti diritti per ricevere prontamente un contenuto erotico a piacere. Nella pornografia, non c’è nessuno a cui rendere conto del problema dell’eiaculazione precoce, nessun dolore per non essere stato scelto da un partner, nessuno che chiede un impegno emotivo e nessuno che ti presenta un conto da pagare per aver sopportato i desideri perversi del tuo cuore.

Gli uomini e le donne spesso aspettano la crisi prima di affrontare con decisione il problema della loro rassegnazione a dei comportamenti sessuali indesiderati. Quando incontro questo tipo di clienti, spesso li vedo versare delle lacrime mentre menzionano il ruolo insidioso della rassegnazione. Per alcuni di loro, il punto di rottura è stato il loro ingresso nella pornografia hard o nella pedopornografia. Per altri, è stata la loro scelta di istigare la prostituzione, e per altri, è stata la scelta di iniziare una relazione illecita. Assistere a queste sessioni è straziante e straordinario al tempo stesso. Il loro dolore è anche il fuoco che scioglie il mare ghiacciato dentro di loro.

Quelli che fanno più fatica di tutti per trasformare la loro vita sessuale, tuttavia, non sono quanti hanno compiuto le azioni più gravi, ma chi ha imparato a rassegnarsi a piccole dosi di comportamenti sessuali indesiderati nel corso della vita. Si sono rassegnati non all’estremismo sessuale ma alla lotta sessuale occasionale. Di solito questi comportamenti sbagliati non costeranno loro la perdita di relazioni interpersonali importanti o della carriera. Il problema incombente non è quello che la loro vita possa esplodere, ma che si attutisca lentamente la capacità del loro cuore di credere che potrà mai arrivare un cambiamento significativo. Se vuoi sapere perché ti sei rassegnato a dei comportamenti sessuali indesiderati, scopri quali eventi della vita ti hanno convinto che la speranza è inutile.

La rassegnazione ti distoglie dall’azione che invece sarebbe necessaria: lavorare sulla tua maturità. Io non credo che il regno delle tenebre sia molto preoccupato di sapere se ti lasci andare alla pornografia ogni anno, ogni mese o ogni sera. Sa che una volta che tu ti sei rassegnato a piccole dosi di tossine nel tuo cuore, il tuo potenziale per goderti la pienezza della vita è ormai compromesso.

Autore: Jay Stringer (ha scritto il libro Indesiderati)