L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha ora classificato il comportamento sessuale compulsivo – comunemente definito dipendenza dal sesso – come un disturbo della salute mentale.
Se sono ben noti gli impatti della dipendenza dal sesso sulle relazioni umane, è una novità invece la sua definizione di malattia secondo la classificazione internazionale dell’OMS (codificata con la sigla ICD-11). L’OMS definisce il “disturbo del comportamento sessuale compulsivo” come “Incapacità persistente di controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi, o impulsi che si traducono in comportamenti sessuali ripetitivi”. La condizione si verifica quando il comportamento sessuale diventa un “punto focale della vita della persona, al punto da trascurare la salute, la cura di sé o altri interessi, attività e responsabilità”. Queste persone potrebbero anche non provare alcun piacere dall’attività sessuale ripetuta.
Una preoccupazione crescente
Il Dr. Timothy Fong, professore di psichiatria dell’Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamento Umano presso l’Università della California, afferma che sono di più le persone che lottano con questo problema che quelle affette da disturbo bipolare, schizofrenia o gioco d’azzardo patologico. Il senatore del Tennessee Mae Beavers ha reso noti degli studi dello Stato di Washington che collegano la dipendenza dal sesso con il crimine. Solo nel 2004, il 24,7% degli assassini condannati a Washington ha dichiarato che la pornografia è stata la causa scatenante dei loro crimini. L’annuncio dell’OMS segue i proclami di dieci stati (Arkansas, Florida, Idaho, Kansas, Kentucky, Louisiana, Pennsylvania, South Dakota, Tennessee e Utah), che definiscono la pornografia un elemento di crisi per la sanità pubblica.
Un momento per agire nella chiesa
“Il fatto che gli stati stiano iniziando a riconoscere la pornografia come un pericolo per la salute pubblica, sottolinea ciò che la Bibbia chiaramente definisce a riguardo – il peccato sessuale è distruttivo non solo spiritualmente, ma anche emotivamente e fisicamente”, ha detto Jay Dennis, pastore battista da 38 anni e capo del ministero per gli uomini di Wingman. “L’identificazione della pornografia come rischio per la salute pubblica evidenzia, in particolare per coloro che non fanno parte della comunità Cristiana, che questa non è solo una battaglia spirituale, è un problema di salute che affligge ogni persona”. “E’ un’opportunità per la chiesa per iniziare ad introdurre il tema della pornografia, la questione morale numero uno con la quale ogni chiesa si sta confrontando”, ha detto Dennis. “È ora di parlare, di assumere il ruolo di autorità morale e consentire agli stati di verificare questa nostra posizione. Dobbiamo pregare affinché ogni stato abbia il coraggio di adottare una legislazione che mostri e punisca i danni distruttivi della pornografia”.
“È l’unico problema in grado di preoccupare sia i credenti, che l’opinione pubblica generalmente intesa”, ha continuato Dennis. “Il bello è che coinvolge tutti e non conosco nessun altro argomento nella nostra cultura che possa farlo. E noi non dobbiamo sottovalutarlo come Chiesa. E’ la cultura stessa che sta dicendo alla chiesa: “Faresti meglio ad occupartene”.
Come sta rispondendo la chiesa?
Purtroppo, la dipendenza dalla pornografia rimane un argomento che la chiesa continua ad evitare di affrontare. Si preparano studi e corsi su finanze, teologia, genitorialità e persino altre dipendenze. Tuttavia, quando si parla di sesso o pornografia, la leadership della chiesa non sembra interessata. In una ricerca del Gruppo Barna del 2016 commissionata da Josh McDowell, si è evidenziato che questo problema è molto più grande di 20 anni fa, ma solo il 7% dei pastori ha dichiarato di avere un programma nel loro ministerio per coloro che hanno problemi con la pornografia. Ma questo argomento non va ignorato. “La pornografia è diventata il cancro di cui nessuno vuole parlare”, ha dichiarato Uriah Stark della National Decency Coalition. “Quasi tutti sono stati personalmente colpiti dalla pornografia o conoscono qualcuno che lo è stato”. I leader di chiesa devono riconoscere che il problema si è infiltrato nelle loro congregazioni e dotare le loro comunità dei mezzi per riconoscerlo e combatterlo coraggiosamente.
Sfortunatamente, molti pastori, anziani e responsabili possono condurre essi stessi una personale lotta con la pornografia. Ciò influisce drasticamente sul loro ministero, restando paralizzati dalla vergogna della loro dipendenza. Secondo uno studio di Pure Desire Ministries, oltre il 50% dei pastori guarda regolarmente la pornografia. Uno studio del gruppo Barna rivela che l’87% dei pastori che guarda la pornografia prova un grande senso di vergogna. Il 55% dei pastori sostiene di vivere nella costante paura di essere scoperti.
C’è speranza e aiuto
La vittoria sulla dipendenza dalla pornografia è possibile. E noi dell’associazione “Liberati in Cristo” siamo disponibili per aiutare nel percorso di guarigione, sia a livello personale, e sia a parlare di questa problematica nella tua chiesa, ed aiutare a fondare un gruppo di sostegno nella tua zona. Non esitare a contattarci a info@liberati-in-cristo.org