L’intima dolcezza di Dio

L’intima dolcezza di Dio

In Giovanni 5:39 Gesu? disse della Sua Parola, “esse [le Scritture] sono quelle che rendono testimonianza di me”. La Bibbia ci racconta di Gesu? e ci dirige verso di Lui: la Parola di Dio e? un mezzo per conoscere Lui, non e? un fine. Per avere la vita e l’amore di cui abbiamo disperato bisogno dobbiamo andare a Lui, come Egli ha detto.

Nel suo libro “La Ricerca di Dio”, A. W. Tozer scrive:

“Infatti non sono le sole parole a nutrire l’anima, ma Dio Stesso – se, e fino a quando coloro che ascoltano non trovano Dio nell’esperienza personale, essi non sono persone migliori solo perche? hanno ascoltato la verita?. La Bibbia non e? fine a se stessa, ma e? un mezzo per portare gli uomini a una conoscenza intima e soddisfacente di Dio, affinche? essi possano entrare in Lui, godere pienamente della Sua presenza, gustare e conoscere l’intima dolcezza di Dio stesso nel profondo del loro cuore.”

L’“intima dolcezza di Dio” e? cio? che ogni uomo e donna desiderano nei piu? profondi recessi dell’anima. La nostra fame di Dio non puo? essere soddisfatta da persone, sesso, lavoro, cibo, droga, conoscenza biblica o qualsiasi altra cosa questa vita possa offrire. Un cristiano con una dipendenza sessuale e? una persona che cerca di “gustare e conoscere” l’amore di Dio nel “profondo del suo cuore” mentre sta facendo un bagno nella fogna della concupiscenza. E? una follia – e lo affermo per esperienza.

L’American Heritage Dictionary fornisce la seguente definizione della parola “venire”: “avanzare verso chi parla o in direzione di un luogo specificato; avvicinarsi: Vieni da me”. (Non e? interessante il fatto che abbiano usato “vieni da me” come esempio?) Per avvicinarci a Gesu? dobbiamo staccarci dal nostro peccato e dalle nostre prospettive distorte su Dio, porre Lui come obiettivo nel nostro cuore e poi spostarci verso di Lui.

A. W. Tozer scrive:

Dobbiamo semplificare il nostro modo di avvicinarci a Lui. Dobbiamo attenerci alle cose essenziali, che grazie a Dio sono sorprendentemente poche. Dobbiamo lasciare da parte ogni sforzo per fare una buona impressione e presentarci con il candore ingenuo dell’infanzia. Se lo facciamo, Dio rispondera? rapidamente.

Quando la religione ha detto tutto quello che poteva dire, abbiamo bisogno soltanto di Dio stesso. La cattiva abitudine di cercare Dio e qualsiasi altra cosa, di fatto ci impedisce di trovare Dio nella sua piena rivelazione. In questa congiunzione “e” si trova la nostra grande sventura. Se omettiamo la “e” troveremo presto Dio e in Lui scopriremo cio? che da tutta la vita desideriamo segretamente.

Fu nel 1991 che iniziai a ricercare la liberazione dalla concupiscenza – un percorso della durata di nove anni. Inizialmente mi chiedevo perche? Dio avesse aspettato cosi? tanto per rivelarmi che avevo bisogno di cercare Lui… questo fino a quando iniziai a esaminare le motivazioni del mio cuore.

Ero stato un furioso stacanovista del lavoro fino al 1997 (quando fui sconvolto dalla morte del nostro secondo figlio), percio? se Lui mi avesse liberato dal peccato sessuale in quel periodo avrei continuato ad adorare il falso dio del lavoro. Il Signore sapeva che io volevo essere libero dal peccato per poter vivere a modo mio senza dover affrontare sensi di colpa o vergogna.

Una delle mie “e”, come le chiama Tozer, era questa: Dio “e” liberazione dal peccato sessuale. Quando andiamo da Dio con una “e” tendiamo a volere quella “e” piu? di quanto vogliamo Lui, il che significa che continuiamo il rapporto personale con Lui per via di cio? che Dio puo? fare per noi. L’atteggiamento del “gira tutto intorno a me” torna a rialzare la sua brutta testa.

Il Signore permise anche che trascorressi nove anni a “seguire i passi del programma di riabilitazione” e a fare altre cose, per consentirmi di arrivare al punto in cui ero disposto a lasciare da parte l’orgoglio. In parte volevo trovare liberazione dal peccato facendo “qualcosa”: volevo la gloria. Quando Dio cambia una vita (cosa che nessun programma messo a punto dall’uomo puo? fare), il 100% della gloria va a Lui; noi siamo soltanto destinatari del suo dono gratuito di grazia.

Un altro motivo per cui ci vollero nove anni e? che io non ero pronto per concedere a Lui il totale controllo della mia vita. Come scrisse Oswald Chambers: “L ’atteggiamento che ti serve per andare a Lui e? quello in cui la tua volonta? ha risolutamente deciso di abbandonare tutto e affidare tutto a Lui”. Nel profondo, io sapevo che il Signore avrebbe messo alla prova la mia vita, e io non ero pronto ad arrivare fino a quel punto. La croce mediante la quale io entro alla presenza di Dio costo? tutto a Gesu? ed era sciocco pensare di poter avere la Sua vita, la gioia e la liberazione del peccato pur restando sul trono della mia esistenza – soprattutto perche? i miei tentativi erano stati tragicomici.

Per alcune persone, il loro “e” e? un malsano concentrarsi sulle loro emozioni (non potro? liberarmi dal peccato fino a quanto non percepiro? Dio). Come i drogati degli anni ’60, sono persone in cerca della suprema euforia emotiva che li liberera?. Questo e? poco meno che cercare di usare Dio come una droga, in maniera assai simile a come si utilizza il sesso. La gioia e la pace derivano dal conoscere Gesu?: il punto centrale deve essere Lui, non il modo in cui ci sentiamo.

Fare di Gesu? la nostra sola speranza e? fare un vero salto di qualita? nella fede. Io non sapevo che cosa Dio avrebbe fatto quando iniziai a cercarLo; mi ero solo messo nella posizione di dipendere da Lui, sicuro che avrebbe mantenuto le Sue promesse. A volte penso che la chiesa sottolinei troppo i programmi e i processi, dimenticando che serviamo il Dio Onnipotente, Eterno e Vivente, per il quale nulla e? impossibile. Delle due l’una: o viviamo un’avventura nella fede, credendo che “nulla e? impossibile a Dio”, oppure sguazziamo nella menzogna che “Lui non e? in grado di gestire i miei problemi”. Ci avviciniamo a Lui lasciando la zona in cui ci sentiamo a nostro agio dal punto di vista fisico e spirituale (quest’ultimo spesso in maniera distorta) e saltiamo tra le Sue braccia, fiduciosi che Lui ci prendera?. Secondo me al Signore piace tantissimo rivelare Se? stesso in maniera potente a coloro che mettono in gioco tutto e scelgono Lui.

Fino a quando non ho smesso di giocare il gioco cristiano e non ho lasciato cadere la maschera, non mi sono avvicinato a Gesu?. Ho dovuto abbandonare ogni speranza di poter essere “abbastanza buono” se pregavo, leggevo la Bibbia, oppure mi comportavo nel modo giusto dal punto di vista cristiano. Una volta affrontata la mia condizione di manchevolezza (che avvenne dopo che ebbi provato tutto e scoperto che nulla funzionava), e? stato facile gettare la maschera e “lasciare da parte ogni sforzo per fare una buona impressione e presentarmi con il candore ingenuo dell’infanzia”, come scrisse Tozer. Non c’e? modo di fingere, oppure di dire le parole giuste che colpiranno favorevolmente Gesu?, percio? possiamo abbassare la guardia e presentarci come un bambino.

Per andare a Gesu? innanzi tutto dobbiamo distogliere l’attenzione da noi stessi, dimenticare i nostri programmi e smettere di fingere di essere cio? che non siamo. Iniziamo poi a cercarLo animati da un solo obiettivo, fino a quando Lo troviamo. Le esitazioni non hanno successo: coloro che non cercano Dio con tutto il cuore sono come la moglie di Lot, che si volse indietro verso Sodoma prima che la citta? fosse incendiata.

“Il contatto personale con Gesu? cambia tutto”, scrive Chambers. Nei resoconti dei Vangeli, coloro che andarono a Gesu? non furono mai piu? gli stessi. Dopo che Maria Maddalena fu liberata dalla possessione demoniaca, consacro? la vita a Lui e fu la prima persona a cui Gesu? si rivelo? dopo la risurrezione (Marco 16:9). E poi ci fu Zaccheo, il ricco esattore delle tasse che diede la meta? dei suoi beni ai poveri dopo che Gesu? ebbe pranzato con lui (Luca 19:8), l’uomo dal quale Gesu? scaccio? la “Legione” di demoni e poi chiese a Cristo il permesso di seguirLo (Luca 8) e Pietro, come abbiamo detto nell’ultimo capitolo, l’apostolo Paolo, un ex persecutore della chiesa usato potentemente da Dio dopo l’apparizione di Gesu?.

Quale aspetto di Gesu? rende l’andare a Lui un’esperienza cosi? potente e che trasforma la vita per sempre? Il Salmo 63:3 dice che “la Tua bonta? vale piu? della vita”. Sentire il Dio Vivente che dice: “Pace a te; Io ti amo, sei prezioso per Me” tocca le corde piu? profonde del cuore, infondendo gioia. Accettare la Sua grazia significa sapere che abbiamo valore e siamo degni di essere amati: tutte le menzogne del passato svaniscono. Arriviamo a conoscerLo cosi? come Lui e?: santo, benevolo, pieno d’amore, splendido, potente, glorioso e sorprendente, con una saggezza molto piu? profonda di quanto riusciamo a capire. Poiche? ci vede e ci accetta, troviamo pace. Una volta che abbiamo ricevuto tali benedizioni, niente e nessuno puo? essere attraente, bello, potente o affascinante come Cristo. Il desiderio e l’ossessione per la pornografia e i desideri carnali si dissolvono e noi ci innamoriamo di Lui. Senza rendercene conto, il nostro cuore viene trasformato da un blocco di cemento, in una sorgente di vita traboccante di gioia e noi possiamo onestamente affermare: “Io amo il Signore mio Dio con tutto il cuore, la mente e l’anima”.

“Tu m’insegni la via della vita; ci sono gioie a sazieta? in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.”

Salmo 16:11

La mia preghiera e? che tu farai del Dio Vivente il solo fulcro della tua attenzione e che Lo cercherai fino a quando Lo troverai. Allontanati da tutto e tutti per un po’ ed elimina ogni distrazione. Fai qualunque cosa necessaria.

Lui ha promesso che se Lo cerchi con tutto il cuore, Lo troverai. La tua vita non sara? mai piu? la stessa.

Autore: Mike Genung