Dopo che Sansone peccò e le conseguenze del suo peccato gli costarono la vita, il Signore lo usò di nuovo per sconfiggere con un colpo solo più nemici d’ Israele, di quanto avesse battuto in tutte le sue precedenti battaglie.
Dopo che Giobbe assistette scioccato alla distruzione della sua attività, i suoi impiegati e i suoi figli uccisi, e la sua salute devastata, il Signore lo benedisse grandemente.
Dopo che Pietro negò Gesù tre volte, il Signore lo usò potentemente, per portare tantissime persone alla salvezza. Il Signore scrisse attraverso Pietro anche due libri della Bibbia.
Dopo che Gesù fu “sconfitto” dai farisei sulla croce, si alzò vittorioso dalla tomba, trionfando sul male e fornendo la via alla vita eterna.
Tutte le vittorie sopra citate sono passate attraverso il fuoco della vergogna e attraverso amare sconfitte. Sansone, cieco e umiliato, fu portato davanti ad una folla di Filistei per essere deriso. Giobbe, un tempo leader prospero, rispettato da tutti, diventò un emarginato; persino sua moglie e i suoi amici lo biasimarono. Pietro, l’apostolo che faceva parte della cerchia interna di Gesù, annegava nella vergogna e nel rimorso, dopo aver negato il Signore. Gesù, nudo su una croce, subì una morte pubblica umiliante.
Visti attraverso gli occhi del mondo, questi uomini fallirono miseramente, ma Dio usò la loro sconfitta, per cambiarne le vite.
Il Signore può fare lo stesso per te, non importa quanto sei caduto in basso.
La schiavitù dalla lussuria può condurre alla rottura, alla grazia e poi alla libertà. Dio può usare un uomo simile, per condividere con gli altri il Suo amore, potere e perdono. I matrimoni in frantumi possono essere ricostruiti, diventando più forti di prima. E se ho divorziato? Sebbene il danno sia grave, il Signore può ancora usarti per portare frutto.
Solo perché hai rovinato tutto non significa che la tua vita sia finita. In realtà, potrebbe essere l’inizio.
La chiave è perseverare. Immagina come sarebbe andata la storia se Sansone, Giobbe, Pietro e soprattutto Gesù, si fossero arresi. La loro fermezza attraverso la sconfitta ci incoraggia a fare lo stesso, riempiendoci di speranze per il futuro.
Ciò che si trova alla base della nostra perseveranza è la fedeltà di Dio. Nel libro delle Lamentazioni, mentre Geremia è in lutto per la devastante sconfitta del suo paese, il profeta cambia improvvisamente direzione: “Ecco cosa voglio ricordare, quello che mi fa sperare. Le Sue compassioni non sono esaurite. Si rinnovano ogni mattina; grande è la Tua fedeltà” (Lamentazioni 3:21–23). Nonostante la schiacciante disperazione delle sue circostanze, Geremia sapeva di poter contare su Dio.
Egli è fedele; usa la sconfitta per portare nuova vita e vittoria.
Di fronte alla perdita, ricorda chi è Dio e come lavora. Egli non è come noi. Dove l’uomo dice “fine dei giochi”, il Signore ha appena iniziato.
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)