La sindrome di Marta

La sindrome di Marta

“Ma Marta tutta presa dalle faccende domestiche venne e disse: ‘Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti’. Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona, che non le sarà tolta’”
Luca 10:40-42

La nostra cultura ci spinge a fare tante cose, lavorare sodo, guadagnare tanti soldi per dare il meglio ai nostri figli ma anche per divertirsi. Ci viene detto: tanto lavoro garantisce tanto guadagno e quindi, lavoriamo di più. Siamo sempre impegnati, preoccupati da così tante cose che rischiamo di impazzire.

      Poi ci si mette anche la chiesa con i suoi messaggi: bisogna evangelizzare i perduti, dare ai poveri, essere brave persone, fare del bene, prendersi cura delle proprie famiglie. Per carità, non c’è niente di sbagliato in tutte questi concetti, ma qualcosa manca.

      Considera quanto segue:

  • Noè aveva cinquecento anni prima che Dio gli dicesse di costruire l’arca.
  • Giuseppe trascorse due anni in prigione prima di diventare il vice faraone d’Egitto.
  • Mosè trascorse quarant’anni nel deserto prima che Dio gli dicesse di tornare in Egitto.
  • Davide fuggì da Saul nel deserto per lunghi anni prima di essere incoronato Re.
  • Gesù trascorse quaranta giorni, da solo, nel deserto, prima di intraprendere il Suo ministero.

      In una foresta, in prigione o nel deserto, nulla può distrarre da Dio. Nessun cellulare che squilla, niente orari, aerei o bambini da prendere a scuola. C’è solo l’uomo ed il suo Creatore.

      Secondo il mondo e forse anche secondo la chiesa, tutto questo tempo in cui si è inattivi viene considerato uno spreco, ma Dio la pensa diversamente. Passare un lungo tempo in presenza del Signore è un tema ricorrente nelle Scritture, specialmente prima dell’assegnazione di un incarico in un ministero.

      Posso affermare che il tempo passato da solo con Dio è una delle esperienze più rinfrescanti e vivificanti che ho sperimentato nella mia vita. Quando mi sono intenzionalmente allontanato da tutto, con il solo scopo di cercarlo, Egli mi è apparso e mi ha meravigliosamente benedetto. Uno dei momenti più belli che ha cambiato la mia vita è stato quando sono andato da solo in mezzo al deserto, per cercarlo.

      Quando la voglia di non fare altro che stare con Dio è grande, la sindrome di Martha colpisce con dei pensieri del tipo: “Ma che dico… non avrò nulla da fare lì… è troppo egoista da parte mia… ho troppo da fare… a che serve tutto questo?”.

      Forse il problema sta nel fatto che non vogliamo sconvolgere la nostra routine, o forse abbiamo troppa paura di restare da soli con le nostre emozioni. Il silenzio ci intimidisce.

      Però credetemi, la voce tranquilla di Dio si sente meglio quando si è in solitudine. Quando il rumore della nostra mente si placa ed iniziamo a concentrarci su di Lui, accadono delle grandi cose. L’agitazione svanisce ed arriva la pace. Il nostro focus cambia dal temporaneo all’eterno e le nostre priorità vengono riordinate. Questi comunque sono dei piccoli benefici rispetto alla benedizione inestimabile dell’incontro con il Signore.

      ”Fermatevi e riconoscete che Io sono Dio” (Salmi 46:10). Vi incoraggio a programmare un tempo in cui andare da qualche parte per almeno una notte per restare soli con Dio.

      Ciò potrebbe cambiare la tua vita.

Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)