Ma egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino,
andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo:
“Basta! Prendi la mia anima, o Signore, poiché io non valgo più dei miei padri.”
1 Re 19:4
È normale sentirsi depresso, dopo aver abbandonato il peccato della lussuria. Quando le nuvole si sono diradate, vediamo la nostra vita così com’è realmente. Forse per la prima volta ci rendiamo conto che il nostro matrimonio è un disastro, i nostri occhi si aprono notando l’orgoglio, l’egoismo, l’avidità, la paura, il vuoto e la rabbia che abbiamo dentro il cuore. Forse le conseguenze del nostro peccato ci hanno raggiunto e sembra che non esista una via d’uscita.
In un momento del genere, lo scoraggiamento o la depressione sono naturali. Non siamo strani se cadiamo in un buco emotivo. Sfortunatamente, la chiesa non è sempre d’aiuto. Una volta ho sentito un pastore dire alla radio che “la gioia deve essere parte della vita di ogni cristiano”. All’epoca, stavo combattendo contro lo scoraggiamento, in molte aree della mia vita.
Mi sentivo in colpa per non riuscire ad avere sempre il sorriso sulle labbra.
Quando mi trovo nella fossa della depressione, voglio parlare con qualcuno che ha attraversato l’inferno. Desidero conversare ardentemente con chi sa cosa sia il dolore e che possa relazionarsi con la mia sofferenza. La loro storia non deve corrispondere alla mia; voglio solo sapere se sanno parlare la lingua del dolore.
Le capacità di ascolto sono fondamentali. Una volta ho condiviso una situazione dolorosa con un pastore, dopo di che si è lanciato in un monologo. Non mi sentivo né ascoltato, né curato, e non vedevo l’ora di uscire dal suo ufficio.
Ritirarsi in un involucro per nutrirci di depressione è molto pericoloso; un atto simile ci farà toccare il fondo della disperazione.
Le direzioni di Dio riguardo alla situazione di Elia erano semplici:
“Alzati e mangia” (1 Re 19:5). Quando stiamo attraversando la depressione, dobbiamo fare uno sforzo in più per prenderci cura di noi fisicamente. Questo comprende mangiare sano, allenarsi spesso, uscire alla luce del sole e riposare bene. Personalmente, trovo che uscire nella natura fornisca una spinta.
“Vai!” (1 Re 19:15). L’isolamento, o l’intorpidimento del cervello causato dai media, non ci solleverà dalla fossa. Dio diede ad Elia un nuovo incarico, che prevedeva il contatto con le persone.
Un modo infallibile per ridurre la nostra depressione è quello di chiedere a Dio di mostrarci una persona che ha bisogno del nostro aiuto, o di essere incoraggiato e mettersi all’opera. In questo modo distoglieremo lo sguardo da noi stessi e dai nostri problemi.
Ricorda che Dio incontrò Elia nel suo luogo di scoraggiamento. La speranza ritorna quando vediamo che non tutto è perduto e che Dio non ci abbandonerà secondo la Sua promessa (Ebrei 13:5). Durante questo periodo è più importante che mai, cercarlo ogni giorno per poterci immergere nella Sua verità, gentilezza e amore. I Salmi sono pieni delle grida di Davide quando era nella fossa dello scoraggiamento, compresi i momenti in cui aveva peccato grandemente. Il Signore desidera che sappiamo che le persone ferite hanno un posto speciale nel Suo cuore. Egli non ha bisogno di un falso sorriso domenicale.
Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)