La nostra cultura afferma che il sesso è una parte essenziale della vita. Esso non solo è una buona cosa, ma è vitale. Senza, non si può essere felice. Questo tipo di affermazione sembra sopravvalutare il sesso. Ma stranamente la nostra cultura lo sottovaluta, non riconoscendone il potere e lo tratta con disinvoltura e leggerezza. Tuttavia sopravvalutare o sottovalutare il sesso non è corretto.
Ecco perché Gesù parla degli eunuchi in Matteo 19, mentre insegna sul matrimonio, dicendo:
“Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita, e vi sono degli eunuchi i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli…” (v. 12).
Gli eunuchi sono persone che, per vari motivi, non potevano contrarre matrimonio. Gesù parlando di loro nel Suo insegnamento, li ha resi ugualmente partecipi del regno di Dio, poiché il Suo obiettivo finale non era il matrimonio, bensì essere parte della Sua famiglia. Alla risurrezione, nessuno si sposerà più (Matteo 22:30). Le cose temporanee lasceranno il posto a quelle che durano in eterno: Cristo e la chiesa.
Si può essere felice anche senza sesso. Può capitare che non praticherai l’intimità per un momento della tua vita, questo perché sarai single o perché il tuo matrimonio andrà male. Trovi che sia doloroso e difficile? Lo è assolutamente. Ma se ciò che dice Gesù è vero, allora dobbiamo sopportare con gioia il dolore che ci procura la mancanza del sesso.
Forse non conoscerai mai l’appagamento sessuale su questa terra. L’insegnamento di Gesù può essere applicato anche in questo caso: la vera gioia non si trova nel piacere sessuale, bensì in una intima relazione con Lui. Dopotutto, dobbiamo ricordare che l’uomo più gioioso che abbia mai vissuto sulla faccia della terra, non ha mai praticato il sesso.
Gli eunuchi, che rappresentano le persone single, possono trovare piena gratificazione nella famiglia eterna di Dio.
La vera gioia non si trova nell’appagamento sessuale, bensì in una intima relazione con Gesù
“Io non mi definisco gay o ex-gay; La mia identità sta nell’essere un figlio di Dio.”
Christoper Yuan racconta che, mentre cresceva, comprese di essere attratto dalle persone dello stesso sesso. Molto spesso ha chiesto a Dio di cambiare i suoi desideri. Ma Dio non l’ha fatto. Per un periodo di tempo Yuan ha seguito uno stile di vita apertamente gay, pensando di poter trovare soddisfazione, ma così non è stato. Poi, dopo una serie di decisioni sbagliate, ha toccato veramente il fondo, finendo persino finito in prigione.
Fu lì che Dio lo affrontò, non tramite un cambiamento di orientamento sessuale, ma offrendogli una famiglia eterna, con suo Figlio. Yuan afferma:
“Io non mi definisco gay, ex-gay o eterosessuale; la mia unica identità è quella di essere figlio del Dio vivente, fatto ad immagine di Gesù Cristo. In quella cella di prigione, mi resi conto che dovevo prendere una decisione: abbandonare Dio e perseguire la mia libertà sessuale, oppure lasciare la mia libertà sessuale e vivere come un seguace di Gesù Cristo. La mia decisione era ovvia. Ho scelto di essere un figlio di Dio”.
“Pensavo che per piacere al Dio dei cristiani, dovevo diventare etero e sentire quello che sentivano loro – anche se c’è da dire che anche gli uomini eterosessuali lottano ugualmente con il peccato e hanno bisogno di essere redenti; quindi diventare etero non doveva essere il mio obiettivo finale. Il nostro scopo finale, come cristiani, indipendentemente dai sentimenti che proviamo, dovrebbe essere la santità. Possiamo diventare santi solo nella giustizia di Cristo. La nostra identità deve essere esclusivamente nella Sua incorruttibilità, non in quanto ci sentiamo sessualmente puri. Quando ho iniziato a vivere una vita di resa ed obbedienza, Dio mi ha chiamato al ministero a tempo pieno, mentre mi sentivo in una sorta di prigione, come un detenuto”.
Yuan è ancora attratto dallo stesso sesso e sostiene che il sesso non farà mai parte della sua esistenza, ma si accontenta di vivere una vita in attesa.
Questo perché ha compreso che il sesso non è l’obiettivo finale. Dimostra quello che Dio ha in serbo per te: farti partecipe della Sua famiglia, per sempre. Se il sesso non è qualcosa che fa parte della tua storia, puoi comunque vivere una vita felice e piena di gioia.