I volti dell’isolamento

I volti dell’isolamento

Chi si separa dagli altri cerca la sua propria soddisfazione, 
 e si irrita contro tutto ciò che è giusto.

Proverbi 18:1

Anni fa, un oratore ospite in uno dei gruppi di supporto a cui partecipavo disse qualcosa che non dimenticherò mai. Davanti a quaranta uomini affermò: “I volti di tutti voi hanno l’aspetto dell’isolamento”. Ricordo di aver guardato gli altri, curioso di sapere che aspetto aveva l’isolamento.

     Oggi ho una fotografia dell’“aspetto isolato” stampata nel mio ufficio. Ero in un viaggio d’affari e mi trovavo in una hall accanto ad un altro uomo. La sera prima mi ero masturbato. Mi fu scattata una foto: la mia espressione era vuota. Non c’era luce né vita dentro i miei occhi. Il peccato sessuale fa chiudere un uomo in sé stesso e lì, nella sua caverna oscura, cerca conforto nella follia della pornografia e della masturbazione. Dopo ogni atto, il vuoto, la vergogna e la paura di poter essere scoperto intensificano il desiderio di nascondersi ancora di più nell’ombra e ripetere il peccato.

     L’unica via per uscire da questo buio è accendere la luce della verità aprendo il proprio cuore ad un altro uomo. Quando esponiamo le nostre debolezze e i nostri fallimenti alla persona adeguata od al gruppo adeguato, vengono seminati in noi i semi della vita. Il peccato di cui siamo stati schiavi per così tanto tempo perde un po’ il controllo, mentre scopriamo di nuovo il nostro sorriso e lo sguardo impietrito sparisce.

     Per uscirne, sono richieste due cose: trovare almeno una persona fidata con cui condividere e avere il coraggio di dire “basta” al peccato. Per grazia di Dio, possiamo lavorare su quest’ultima. Trovare una persona fidata può richiedere un po’ di tempo e fatica. Questa può essere un consulente, un pastore, il coniuge, un amico intimo o un gruppo di sostegno. Spesso, la scelta migliore è colui che ha percorso il nostro stesso cammino. Costui può incontrarci senza essere spaventato e senza etichettarci come un cristiano pervertito.

     Sicuramente, la chiesa può essere un luogo rischioso per cercare aiuto. Non è raro sentire uomini che sono stati attaccati e maledetti dopo aver aperto il loro cuore. Chi sta lottando contro la vergogna ha bisogno di sapere che è al sicuro mentre condivide i propri fallimenti, senza aver paura di sentirsi rifiutato o condannato.

     Dove trovare il gruppo o la persona giusta? Intanto inizia a pregare. La volontà di Dio è di confessare i nostri peccati agli altri (Giacomo 5:16, Proverbi 28:13).  Chiedere quindi a Dio di indirizzarti verso una persona fidata significa chiederGli ciò che Lui desidera donarti.

     Dopo aver pregato, cerca di individuare la persona o il gruppo che fa al caso tuo. Non fermarti finché non otterrai una risposta e quando l’avrai, cerca di essere flessibile. Poi incontratevi almeno una volta alla settimana. Telefona spesso, anche ogni giorno, se necessario. Camminare nella luce in compagnia di amici stretti è molto di più che superare il peccato, è un modo di vivere che dissolve l’isolamento dal nostro volto.

     Alcune delle amicizie più strette che ho avuto provengono da una lotta comune contro la lussuria. Si stabilisce un legame quando due persone sono oneste ed espongono le proprie debolezze l’uno con l’altro. Queste sono le relazioni che Dio usa per aiutarci nelle tempeste più buie della nostra vita.

Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)