Le tre chiavi per superare qualsiasi dipendenza
Gesù parlava continuamente di guarigione dichiarando apertamente la sua missione: “Il Padre mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi” (Luca 4:18). Per tre anni Gesù ha istruito dodici uomini comuni, che poi hanno portato avanti la Sua missione costruendo quella che oggi chiamiamo chiesa. Egli è venuto sulla terra per liberarci dalle catene del peccato, dalle malattie e da tutto ciò che impedisce di arrendersi a Lui. Gesù era, ed è tutt’ora, l’unica via che porta alla guarigione. Tre storie in particolare rivelano il piano di battaglia che Gesù attuava per guarire le persone; si trovano tutte nel Vangelo di Giovanni.
“Superare qualsiasi dipendenza nonostante la disperazione.”
Giovanni 5: 1-15
Un giorno Gesù incontra un uomo che era invalido da trentotto anni. Giaceva vicino ad una vasca che si pensava avesse poteri curativi. Gesù pone all’uomo una strana domanda: “Vuoi guarire?” (versetto 5:6). Chiunque soffra di una malattia cronica vorrebbe guarire, giusto? In realtà non è sempre così.
La verità è che la maggior parte di noi, in particolare modo le persone con una dipendenza, sono talmente abituati ad una malattia che conoscono bene, che hanno paura di percorrere una strada ignota che li aiuterebbe a guarire.
Ciò che Gesù stava davvero chiedendo all’uomo era: “Sei disperato a tal punto da fare qualunque cosa io ti chieda di fare? Sei disposto a tutto pur di guarire? Vuoi veramente essere guarito?” L’uomo concentrò la sua speranza su Dio e disse a Gesù: “Non ho nessuno che mi aiuti” (versetto 5:7). In pratica gli stava dicendo: “Ho provato di tutto pur di guarire. Questa vasca miracolosa non ha funzionato. I migliori dottori non mi hanno potuto aiutare. Ora gioco la mia ultima carta. Non ho altra scelta. Mi rivolgo a te.” Allora Gesù chiese all’uomo paralizzato di fare l’ultima cosa che avrebbe potuto immaginare di fare: “Prendi il tuo lettuccio e cammina” (versetto 5:8). Quando ubbidì a Gesù, sperimentò l’impossibile. A costo di essere visto come pazzo da tutti i suoi amici, fece ciò che gli era stato ordinato di fare trovando così la guarigione. Possiamo trovare la vera guarigione solo quando siamo veramente disperati. Quando il dolore che ci causa la dipendenza dalla pornografia e la vergogna di dover esternare il nostro peccato diventano laceranti, quando ci sentiamo paralizzati, solo allora siamo pronti per intraprendere la strada verso la guarigione.
“Superare la dipendenza attraverso la morte.”
Giovanni 11: 1-44
La storia di Lazzaro è un esempio che funge da modello per la guarigione e per acquistare nuova speranza. I suoi amici andarono da Gesù dicendogli: “Colui che tu ami è malato” (versetto 11:3). Questa è una buona notizia per tutti coloro che soffrono, perché Gesù ama i malati. Non ci ama soltanto quando siamo liberati dalla nostra dipendenza ma anche quando ne siamo ancora suoi schiavi.
Poi Lui promise: “Questa malattia non si concluderà con la morte” (versetto 11:4). Con una tale dichiarazione, ha messo in pericolo la Sua reputazione. Come mai? Perché Lazzaro muore. Gesù stesso ha detto: “Lazzaro è morto” (versetto 11:14) ed era già da quattro giorni nel sepolcro (versetto 11:17). Ma ascolta attentamente le sue parole: “Questa malattia non si concluderà con la morte” (versetto 11:4). Non ha mai detto che Lazzaro non sarebbe morto. Ha detto che la questione non finiva lì. L’ultima parola spetta a Dio. La morte rappresenta la resa di una persona. Chi è schiavo della pornografia, deve morire a sé stesso ed arrendersi a Dio. La morte è l’ultimo stato della resa. Come pastore ho celebrato oltre 500 funerali. Mai una volta ho visto il cadavere fare la sua parte. La morte equivale alla resa. Gesù ha risuscitato i morti tre volte ed ogni volta – Lazzaro, la figlia di Iairo e il figlio della vedova – fecero esattamente ciò che Gesù gli comandava di fare: “Alzarsi, camminare, uscire fuori dal sepolcro”. Tutti e tre hanno obbedito e sono stati “riportati in vita” perché si sono arresi a Lui.
“Superare la dipendenza rivelando la verità.”
Giovanni 4: 1-26, 39-42
Gesù incontra una donna che era stata sposata cinque volte. Per lei era arrivato il momento di dire la verità. Doveva svelare il suo segreto. Gesù disse alla donna: “Hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito” (versetto 4:18). L’incontro tra Lui e la donna avviene vicino ad un pozzo, dove lei era andata ad attingere acqua. Gesù le promise l’acqua viva che avrebbe dissetato la sua anima (versetto 4:14) ma prima, doveva confessare la verità. Gesù le fa capire che i matrimoni poligami e la fornicazione sono un peccato davanti agli occhi di Dio. La donna, come molti di noi, aveva perso il controllo della propria vita. Lo stile di vita che conduceva l’aveva condannata ad un’esistenza di vergogna e segretezza. Questo è quello che succede quando siamo dipendenti da qualcosa. La dipendenza ci porta più lontano di quanto vogliamo andare, ci mantiene imprigionati più di quanto vogliamo e ci costa più di quanto vogliamo pagare. La radice della dipendenza è la segretezza e l’unica via che porta alla liberazione dalla dipendenza è dire la verità. Essere sinceri ci farà sentire meglio.
Rivelare la verità riguardo la nostra dipendenza ci farà sentire meglio
Al fine di portare la salvezza a questa donna, Gesù fa luce sui peccati del suo passato e sull’isolamento del suo presente. La verità trasforma tutta la sua vita. Il cambiamento fu così profondo e inaspettato che in pochi giorni “molti samaritani di quella città credettero in Gesù a causa della testimonianza della donna” (versetto 4:39). Quando la persona con una dipendenza la confessa, riesce ad influenzare chi lo circonda.
Puoi sperimentare una guarigione duratura! Gesù si prende cura delle persone malate. Quelli che, come noi, hanno donato tutto all’altare delle proprie dipendenze sono definite persone malate. Ma c’è ancora speranza. Gesù è vicino anche alle persone che lottano con una dipendenza, ed èl’unica personache abbia mai vissuto sulla terra capace di guarire tutti ad una sola condizione però, quella di fare a modo Suo. Riassumendo, nella disperazione troverai la speranza, nella morte troverai la guarigione e nel rivelare la verità troverai la vita che hai sempre sognato.
Disperazione. Morte. Rivelazione. Queste sono le tre chiavi per una guarigione duratura.
Autore: Mark Denison