Comprendere i nostri traumi

Comprendere i nostri traumi

Noi tendiamo a riservare la parola trauma al caso di coloro che hanno sperimentato gli orrori della guerra, un disastro naturale o un evento particolarmente crudele. Il vocabolo ci fa pensare alla guerra del Vietnam, all’11 settembre e agli uragani Katrina e Harvey. Questi esempi sono certamente traumatici, ma il trauma può verificarsi anche in modi meno eclatanti. Il termine trauma deriva dalla parola greca che significa “ferita”.

Il trauma emotivo nella nostra vita è pericoloso per via del modo in cui esso sfugge al rilevamento. Ci fissiamo così tanto sull’obiettivo di mettere fine al nostro comportamento indesiderato da dimenticare di guardarci intorno per cercare altre spiegazioni sul motivo per cui esso è nato. La presenza di una sessualità distorta mette in luce alcune parti della vita di una persona che devono ancora guarire. Le cicatrici sull’epidermide rivelano ferite esterne, invece il comportamento sessuale indesiderato spesso lascia intravedere quelle interiori.

Quando un individuo non riesce a mantenere una sessualità “pulita”, il trauma è una specie di bravissimo illusionista. Forse hai sempre pensato che il tuo comportamento sessuale indesiderato sia apparso per magia, come un coniglio, dal nulla. In realtà, il mago aveva messo il coniglio dietro il tavolo prima del tuo arrivo. Il prestigiatore attira la tua attenzione sul cappello appoggiato là sopra, e questo basta a distrarti dalla presenza del coniglio.

Dobbiamo evidenziare tre caratteristiche del trauma. In primo luogo, come ha scritto Bessel van der Kolk, che è pioniere in questo campo di studi: “Abbiamo imparato che il trauma non è solo un evento accaduto una volta nel passato, ma si riferisce anche all’impronta lasciata da quell’esperienza sulla mente, sul cervello e sul corpo”. Ad esempio, se da bambino sei stato definito “stupido”, l’impronta della ferita potrebbe rivelarsi nei tuoi incessanti tentativi di dimostrarti competente o nella vergogna intossicante che provi quando qualcuno si rende conto che non sai fare qualcosa.

In secondo luogo, il trauma colpisce non soltanto la tua mente, ma anche il tuo corpo. Questo è il motivo per cui forse hai sentito pronunciare frasi come: “Ero così traumatizzato che non sono riuscito a dire nulla” o “Dopo l’esplosione ero immobile per lo spavento” oppure “Quando ho sentito che mio padre era stato ricoverato d’urgenza le ginocchia hanno iniziato a tremarmi”.

In terzo luogo, il trauma è una sorta di perdita dell’anima. Quando gli indigeni del Sud America e della Mesoamerica furono colonizzati dai portoghesi, iniziarono a usare la parola portoghese susto per descrivere ciò che era accaduto loro nel trauma: una paralisi causata dallo spavento, una “perdita dell’anima”.

La pornografia è allettante per la maggior parte di noi, ma è particolarmente devastante per coloro che soffrono di traumi mai affrontati. Forse finora hai sempre pensato che la pornografia sia qualche tipo di contenuto erotico. Scavando più a fondo vediamo però che molti dei temi della pornografia spesso rispecchiano le caratteristiche dell’impatto di un trauma: abuso di potere, inganno, umiliazione e prevaricazione sessuale. La pornografia passa attraverso i nostri occhi ed entra nei crepacci del nostro trauma.

La guarigione richiede all’individuo un passaggio dalla condanna della propria mancanza di forza di volontà a una comprensione del ruolo che il trauma può avere avuto nel suo comportamento sessuale indesiderato. Un grammo di comprensione accorata della propria storia di vita sortirà un effetto molto maggiore di una mente piena fino all’orlo di teorie e strategie per combattere la concupiscenza. Bessel van der Kolk ha detto: “Pochissimi problemi psicologici sono il risultato di difetti di comprensione”. Noi tendiamo a concentrarci sugli apparenti difetti perché questo ci fornisce qualcosa a cui dare la colpa, ci presenta qualcosa su cui possiamo esercitare il controllo. Ma cosa succede quando non abbiamo più nulla da incolpare e nessuna ricetta miracolosa da implementare? Ci resta solo il nostro dolore.

Tutti noi preferiamo dare la colpa per il nostro comportamento sessuale indesiderato ai nostri difetti di comprensione o alla nostra mancanza di forza di volontà. Pensiamo che la soluzione sia trovare la strategia migliore e più moderna per combattere contro i desideri carnali. Puoi spendere tutto il tempo e il denaro che hai cercando di sviluppare delle strategie per curare i comportamenti sbagliati e dimenticare che la soluzione al tuo problema forse è assai evidente nell’impurità sessuale stessa. Più cerchi delle strategie per combattere la concupiscenza o rafforzare la tua forza di volontà contro i comportamenti sessuali indesiderati, più ti allontani dai traumi della tua storia personale.

Alcuni dei miei clienti desiderano disperatamente non soltanto avere un comportamento sessuale corretto, ma anche recarsi dal giusto terapista, trovare il libro più adatto e il software che fa al caso loro. Sono disposti a fare quasi tutto…, tranne che fermarsi a studiare e capire in che modo le macerie del loro comportamento sessuale raccontano una storia sui traumi irrisolti nella loro vita.

Se tu smettessi di lottare per riuscire a vivere una vita priva di concupiscenza, cosa ti rimarrebbe? A volte siamo così occupati a riempire la nostra vita di cose da fare da non credere più che Dio vuole fare qualcosa dentro di noi. L’invito di Gesù ad andare a lui quando siamo stanchi e travagliati è per i nostri fallimenti sessuali, ma ancora di più per il trauma che sta dietro a quei fallimenti. Dio guarda oltre l’apparenza esteriore del comportamento sessuale indesiderato e scruta l’essenza di ciò che induce gli uomini e le donne a essere schiavi.

Autore: Jay Stringer (ha scritto il libro Indesiderati)