Danni collaterali

Danni collaterali

“Andrà davanti a Lui con lo spirito e la potenza di Elia,
per volgere i cuori dei padri ai figli, e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto”

Luca 1:17

Il peccato sessuale genera egocentrismo, spirito critico, impazienza, senso di vuoto e rabbia. Quando l’uomo che pecca è un padre, i suoi figli ne subiscono le conseguenze. Ha una scarsa pazienza e critica più di quanto incoraggi. I suoi figli si sentono respinti più che amati, spaventati più che sicuri. Immaginate la reazione di una bambina che corre verso il padre per mostrargli i sassolini che ha trovato nel cortile sul retro di casa e lui con lo sguardo nel vuoto pensa solo a sé stesso e alla sua prossima abbuffata sessuale. Oppure immagina il figlio di dieci anni che trova sul computer di casa la cronologia con del materiale pornografico di suo padre.

Di conseguenza il danno collaterale del peccato sessuale crea il rischio che la prossima generazione possa usare la lussuria per medicare il dolore del rifiuto del padre, mentre lotta contro la tentazione. Sebbene il loro padre sia un cristiano, le sue azioni dimostrano che la sua vera “risposta” ai problemi della vita è la lussuria, non Dio. Dopo tutto, se il Signore fosse reale come dice papà, perché allora avrebbe bisogno della pornografia, dell’adulterio o della masturbazione?

La frase “è solo pornografia, non sto ferendo nessuno”, è una bugia molto pericolosa. Il peccato sessuale distrugge le vite di coloro che ci sono più vicini. Il pericolo sta nel fatto che non possiamo prevedere la ricaduta finché non sarà troppo tardi. Questo aggiunge l’urgenza alla necessità di fare tutto il possibile, ora.

Con l’aiuto del Signore, dobbiamo volgere il nostro cuore ai nostri figli. Se il danno è stato fatto, dobbiamo umilmente chiedere scusa. Parole come “Mi dispiace di averti ferito, ho sbagliato, per favore perdonami”, possono dare inizio al processo di guarigione nelle loro giovani vite. Tali richieste di perdono hanno un impatto maggiore proprio perché sono una nuova esperienza per l’ascoltatore. Dobbiamo imparare ad ascoltare i nostri bambini, ridere con loro, dare valore alle cose che hanno a cuore, affiancandoli nelle loro lotte. Quando li discipliniamo lo dobbiamo fare con amore (non con rabbia), mostrandogli che è per il loro bene.

Ho sentito dire che per ogni rimprovero o critica che ricevono, i nostri figli hanno bisogno di cinque frasi di incoraggiamento, amore e sostegno. Loro muoiono per avere la nostra approvazione, vogliono sapere che ci prendiamo cura di loro, li accettiamo così come sono e che resteremo per sempre al loro fianco, qualunque cosa accada. Hanno bisogno dei nostri abbracci, del nostro affetto, di parole d’incoraggiamento e della nostra guida.

Il nostro esempio li aiuterà a diventare integri. Sebbene il nemico tenti di trattenerci nella vergogna, sussurrandoci che siamo falliti ed indegni, non prestiamogli ascolto, possiamo ancora cambiare e fare la differenza. Un padre onesto è autentico, non perfetto. Ammette le sue debolezze, i suoi fallimenti e si impegna a far coincidere le sue azioni con le sue parole.

Molti avranno problemi con la paternità perché non hanno avuto un buon esempio da seguire mentre crescevano. Forse loro padre li insultava, era passivo o assente. Fortunatamente, abbiamo un grande Padre che ci insegna cosa significa essere papà (Salmi 78:5, 103:13; Luca 15:11-32, Efesini 6:4, Colossesi 3:21, Ebrei 12:5-11).

Autore: Mike Genung (articolo tratto dal libro “100 Giorni di Cammino Verso la Grazia“)