Perché la pornografia uccide il sesso

Perché la pornografia uccide il sesso

La rivista TIME ha pubblicato recentemente una storia di copertina contro la pornografia su Internet. Questi attivisti “anti-pornografia” non erano i soliti moralisti con la barba lunga dell’immaginario comune. Erano invece dei giovani, che raccontavano come la pornografia aveva compromesso la loro capacità di avere una vita sessuale normale. Questa copertina ha attirato la mia attenzione perché una situazione simile si presentava spesso nel mio studio, dove accoglievo delle coppie che mi chiedevano dei consigli a riguardo. Ecco il classico scenario: una giovane coppia sposata cerca aiuto perché non riesce (in alcuni casi senza nemmeno iniziare) ad avere un rapporto sessuale. Facciamo il caso che sia il marito colui che non ha molto interesse a fare sesso con la moglie. Facendo le domande giuste si scopre che l’uomo è immerso nel mondo della pornografia sin da quando era adolescente. Non è che lui, in queste situazioni, non riesca a far funzionare i meccanismi del sesso. Trova “imbarazzante” entrare in intimità con una donna reale; questa è la parola che utilizza ripetutamente durante le nostre conversazioni. Molti di questi uomini possono fare sesso con le loro mogli ma nel frattempo, nella loro testa, rivivono le scene pornografiche che sono abituati a vedere.

Quindi cosa succede? Perché sembra che la pornografia uccida l’intimità sessuale? Ci sono certamente molte spiegazioni psicologiche. La pornografia disabilita gli stimoli sessuali, alimenta la ricerca di infinite novità, e crea una sceneggiatura ed aspettative che non possono soddisfare le dinamiche di una vera relazione. Penso comunque che ci sia altro in ballo.

Per comprendere il potere della pornografia, dobbiamo chiederci perché Gesù abbia posto particolare attenzione su quanto sia sbagliata la lussuria. Questo non perché Dio fosse imbarazzato per il sesso (vedi Il Cantico dei Cantici). Dio ha progettato la sessualità umana non per isolare ma per connettersi. La sessualità ha lo scopo di legare moglie e marito e, laddove le condizioni siano soddisfatte, sfociare in novità di vita, collegando così le generazioni. La pornografia sconvolge questa connessione, trasformando ciò che è inteso per l’intimità e l’amore incarnato, nella solitudine masturbatoria. La pornografia offre il brivido psichico e la liberazione biologica destinate alla comunione, nel contesto della libertà dell’unione con l’altro. Ma non può mantenere quella promessa.

Quando la pornografia entra in un matrimonio, il risultato è la vergogna. Per “vergogna”, non intendo la sensazione di imbarazzo (sebbene sia una delle sue connotazioni). Voglio dire che uno è, al livello più intimo, nascosto. C’è qualcosa dentro di noi che conferma che la sessualità è destinata a qualcosa di diverso dalla manipolazione di immagini e parti del corpo.

La pornografia uccide la sessualità, perché il porno non riguarda solo il sesso e perché il sesso non riguarda solo il sesso.

Nell’antica città di Corinto, veniva dato l’avvertimento sulle prostitute nei templi pagani della città. Le prostitute venivano pagate per l’attività sessuale e disconnesse dal patto. Facevano parte di un sistema settario che attribuiva poteri quasi mistici all’orgasmo. E’ così diverso dall’industria della pornografia odierna? L’apostolo Paolo avvertì che le implicazioni dell’immoralità con queste prostitute, non si traducevano unicamente in cattive conseguenze relazionali, o di cattiva testimonianza di Cristo verso il mondo esterno (sebbene anche questi fossero senza dubbio aspetti reali). Colui che si è unito a una prostituta ha partecipato a una realtà spirituale intangibile, unendo Cristo alla prostituta, diventando uno con lei (1 Cor 6:15-19). Poiché il corpo è il tempio dello Spirito Santo, l’immoralità sessuale non è solo “cattiveria”. È un atto di profanazione del tempio, di empia adorazione in un luogo Santissimo (1 Cor 6:19).

La pornografia non è solo immoralità, è occultismo.

Ecco perché ha una forte attrazione. Non è solo questione di biologia (anche se è importante). Se ci sono, come insegna la Bibbia, spiriti maligni invisibili vivi nel cosmo, allora la tentazione è qualcosa di più che essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il cristiano che professa la sua fede, per quanto insignificante possa sentirsi, è un obiettivo di interesse. L’immoralità sessuale sembra presentarsi casualmente, come nel caso del giovane dei Proverbi, ma fa invece parte di una battuta di caccia attentamente orchestrata (Prov. 7:22-23).

Il senso di vergogna successivo alla fruizione di materiale pornografico, non può aiutare ed infatti distrugge, l’intimità dell’unione in una sola carne, insita nel matrimonio. Dall’inizio della storia umana, il senso di vergogna di fronte a Dio porta a vergognarsi di fronte agli altri (Gen 3:7-12). La nudità (intimità), progettata per sentirsi naturalmente a proprio agio, ora fa sentire penosi e vulnerabili o, per dirla come molti uomini sostengono, “imbarazzati”.

Se questa condizione ti descrive pienamente, sappi che non sei l’unico. Il matrimonio è sempre difficile, è sempre una guerra spirituale (1 Cor. 7:5). Per combattere, bisogna prima affrontare la vergogna, il che significa pentirsi del desiderio di tenere tutto nascosto. Trova un anziano fidato nella tua chiesa e cerca aiuto.

I giovani che cercano di ribellarsi contro quella pornografia con cui sono cresciuti, devono essere elogiati. Ma essa rappresenta un’esca troppo potente per essere combattuta solo dalla forza di volontà o dai movimenti sociali. Abbiamo bisogno di portare i pesi gli uni degli altri, attraverso l’energia dello Spirito Santo, all’interno del nuovo tempio della chiesa. Si inizia essendo onesti riguardo a cosa sia davvero la pornografia e quali siano le sue ripercussioni.

Autore: Russell Moore