Combattere la pornografia

Combattere la pornografia

Poni attenzione a questi utili consigli dei paladini anti-porno

Nell’era digitale, genitori e leader di gruppi giovanili devono essere consapevoli del bisogno di combattere la pornografia, presente online e sui telefonini degli adolescenti.

In un articolo del Boston Globe, Gail Dines, sostenitrice dell’anti-porno, spiega come due tra i social media più popolari tra gli adolescenti, Instagram e Snapchat, possono essere vie di facile accesso alla pornografia. Oggi gli adolescenti, non vanno alla ricerca di materiale pornografico, questo perché esistono tante applicazioni che lo propongono già. Attraverso Internet e altri social network, la pornografia è in grado di scoprire se i bambini vogliono vederla o meno.

Su Instagram, il porno è spesso nascosto dietro hashtag ed emoji che sembrano innocui, ma che vengono usati come codici segreti, per taggare e cercare particolari tipi di porno… [su Snapchat] Un intero ecosistema di attività online aiuta imprenditori in erba a gestire e monetizzare materiale pornografico, attraverso contenuti “premium”.

Le linee guida della community di Instagram specificano che la piattaforma non consente contenuti inappropriati o nudità (con alcune eccezioni). Snapchat segue la stessa politica. Tuttavia, vista la facilità d’accesso a certi contenuti espliciti, queste politiche sono del tutto inefficaci e nessuno si preoccupa di prevenire o combatterle.

Come si viene al contatto con il porno?

Ad esempio, se gli utenti cercano emoji di melanzane e/o pesche su Instagram, vengono visualizzate una serie di contenuti inappropriati. Ecco perché non c’è più bisogno di cercare determinate immagini: ti piombano praticamente addosso. Personalmente mi sono imbattuta in immagini esplicite su Instagram, mentre cercavo un hashtag non correlato al porno (#california). Come mai? Perché qualcuno ha posizionato intenzionalmente quell’hashtag su un’immagine inappropriata.

Secondo Dines, su Snapchat gli account pornografici premium sono collegati ad un account Snapchat “teaser” innocuo e ad altre piattaforme, incluse Twitter e Facebook. Una delle più grandi aziende, FanCentro, funge da canale di un intero universo di account privati e si vanta di crearne altri, reindirizzando il traffico, nel caso questi vengano rimossi. Inoltre FanCentro facilita i collegamenti da Snapchat a Pornhub, il principale sito di pornografia, raggiungibile in un paio di clic.

Per farsi conoscere direttamente dagli utenti, le pornostar si rivolgono sempre più ai social media. Questo è un vero cambiamento rispetto a Pornhub. Un consulente dell’industria cinematografica per adulti afferma: “E’ il passaggio dal sistema degli studi cinematografici ad un sistema controllato dagli artisti… Gli account personali sono esplosi nell’ultimo anno e alcuni artisti stanno guadagnando un sacco di soldi”.

Ad esempio, una nota attrice, ha confessato di fare affidamento principalmente a Snapchat, per quanto riguarda il settore marketing. Gli utenti pagano un abbonamento, per guardarla attraverso il suo account. Guadagna più di $ 1.000 al giorno!

Un’altra attrice “pubblica anteprime con contenuti audaci su Snapchat e Instagram (piattaforme sulle quali viene seguita da circa 126.000 follower), con emoji che coprono parti del suo corpo nudo. Lei è molto attenta alle immagini che pubblica ed evita terminologie, come “sesso” e “nudo”, che potrebbero portare alla segnalazione o alla rimozione del suo account.

Per combattere il porno bisogna essere astuti come serpenti

Nonostante la gravità di questa epidemia (il porno è una vera minaccia per ragazze e ragazzi), non intendo spaventarvi con questo articolo. Non voglio neanche promuovere l’idea che i social media siano intrinsecamente malvagi. Vorrei piuttosto che questo articolo possa essere inteso come un campanello d’allarme per i genitori. Dobbiamo essere vigili ed investire tempo ed energie per relazionarci con i nostri figli.

I genitori devono iniziare a parlare con i loro figli di sesso e dell’uso di Internet. Mettere i filtri può essere d’aiuto ma non bastano per combattere il porno ed impedirne l’accesso ai suoi contenuti (è interessante sapere che il governatore dello Utah, Spencer Cox ha firmato una legge anti-porno nel marzo 2021 dove sancisce che tutti i telefonini, i computer e i dispositivi venduti in questo stato siano obbligatoriamente dotati di software che filtrano contenuti inappropriati).

È impossibile per i genitori controllare tutto ciò che fanno i propri figli (probabilmente non vorrebbero nemmeno farlo). È impossibile tracciare i mezzi attraverso i quali possono venire in contatto con il porno. Potrebbero vederlo sul telefonino di un amico o su un cartellone per strada, mentre passeggiano con la famiglia (è successo a qualcuno che conosco).

Invece di farsi prendere dal panico, i genitori possono fare di meglio. Informarsi, leggere, senza far soffrire i figli. Parlando con loro anche di sesso. Pregare continuamente per loro essendo «astuti come serpenti e puri come le colombe» (Matteo 10:16).

Autrice: Jessica Lea