Abiti festivi

Abiti festivi

Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all’angelo del Signore, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo. Il Signore disse a Satana: “Ti sgridi il Signore, Satana! Ti sgridi il Signore che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?”. Giosuè era vestito di vesti sudicie, e stava davanti all’angelo. L’angelo disse a quelli che gli stavano davanti: “Levategli di dosso le vesti sudicie!”. Poi disse a Giosuè: “Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici”. Allora io dissi: “Gli sia messo sul capo un turbante pulito!”. Quelli gli posero sul capo un turbante pulito e gli misero delle vesti; l’angelo del Signore era presente. Poi l’angelo del Signore fece a Giosuè questo solenne ammonimento: Così parla il Signore degli eserciti: “Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa, custodirai i miei cortili e io ti darò libero accesso fra quelli che stano qui davanti a me”.

Zaccaria 3:1–7

Dio ha cercato, da sempre, di vestirci con nuovi indumenti di grazia. I problemi sorgono quando ascoltiamo l’accusatore che ci sta accanto, piuttosto che Dio. “Guarda cosa hai fatto! Non ti vergogni? Ti definisci pure un cristiano… non hai il diritto di accettare quelle vesti. Tu ami il peccato e sarai sempre suo schiavo. Dio non ascolta le tue preghiere e anche se lo facesse, non ti risponderebbe. È tutto finito”.

Allora il Signore grida a Satana: “Quest’uomo è mio. Mio figlio ha pagato per i suoi peccati e il suo debito è stato pagato una volta per tutte”.

Il Signore si gira verso di te, offrendoti un abito bianco. “Figlio mio, non devi più indossare i panni sporchi del peccato e della vergogna. Accetta il mio regalo”.

Indossare gli abiti della grazia è meraviglioso. È bello spogliarsi dalle vesti sporche di vergogna e iniziare una nuova vita. È una grande sfida, visto che non siamo abituati a vivere in grazia e pace. Le bugie dell’accusatore risuonano ancora nelle nostre menti e se gli diamo ascolto rischiamo di sentirci inutili, come una volta. Eravamo a nostro agio vestiti di vecchi indumenti puzzolenti; la veste della grazia sembra troppo bella… e forse non è adatta a noi. Ma il cambiamento richiede un grandissimo sforzo.

Dobbiamo educare noi stessi a camminare nella verità; immergersi nella Parola di Dio è l’unico modo per farlo. L’accusatore ricomparirà “al momento giusto” e ti tenterà, per farti tornare alla vergogna e al peccato, proprio come ha fatto con Gesù (Luca 4:13). Satana non combatte mai onestamente e spesso arriva quando siamo giù di morale e ci sentiamo deboli. La buona notizia è che non devi mai più indossare i vecchi vestiti. Tu appartieni a Dio. Rimani saldo in quello che sei e in ciò che il Signore ha fatto per te.

Una volta che iniziamo a vivere nella grazia, Dio si avvicina e ci dice che se camminiamo nelle Sue vie e lo serviremo, Egli ha tante benedizioni in serbo per noi. Non ci impone di percorrere la via della grazia; siamo noi che dobbiamo fare delle scelte che ci terranno legati all’amore di Dio, ogni giorno, per il resto della nostra vita (Giuda 21).

La chiave è l’obbedienza: “Se osservi i miei comandamenti, dimorerai nel mio amore” (Giovanni 15:10). Dobbiamo “adoperarci al compimento della nostra salvezza con timore e tremore” (Filippesi 2:12) e sforzarci di arrenderci a Dio ogni singolo giorno. Sottomettersi al Signore richiede un grande impegno (ci sarà una battaglia ogni volta che diventeremo orgogliosi), ma le benedizioni che ci attendono dietro le quinte, valgono tutti gli sforzi fatti.

Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)