Anima avvelenata

Anima avvelenata

Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio;
che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia
e molti di voi ne siano contagiati…

Ebrei 12:15

L’amarezza, al pari della lussuria, è un veleno mortale dal quale è difficile liberarsi. Una volta che inonda l’anima, porta oscurità… i brutti pensieri e le emozioni negative bruciano, come un pozzo di petrolio acceso. Siamo ossessionati dal fatto di essere stati feriti, dal confronto, o dalla vendetta contro qualcuno; immaginiamo nella nostra mente scene di un giorno immaginario in tribunale, in cui viene condannato il nostro aggressore.

Quando siamo vicini alla persona verso la quale siamo arrabbiati, facciamo del nostro meglio per fingere, ma alla fine il veleno fuoriesce. A volte ci ritiriamo nel nostro guscio, altre volte perdiamo la calma, esplodendo alla minima percezione di violazione dei nostri diritti. “C’è qualcosa che non va?” ci chiede il nostro amico. “Niente” rispondiamo noi, mentendogli.

L’amarezza ha un effetto tossico sulla nostra vita. Il nostro spirito diventa critico, negativo e moralista. Siamo difficili da accontentare; raramente incoraggiamo, o ringraziamo gli altri. Il pus dell’odio, che trasuda dalla nostra anima, ostacola la nostra relazione con il Signore. È difficile ascoltare la Sua voce quando dei pensieri amari danzano nella nostra mente.

Beato il giorno in cui ci sveglieremo e scopriremo quanto siamo brutti dentro, anche se, sfortunatamente, di solito succede dopo che abbiamo ferito qualcuno. Essere consapevoli è un buon inizio, ma come possiamo raschiare questo catrame dalla nostra anima? Cosa dobbiamo fare per fermare l’odio che proviamo?

Prima di tutto, chiedi perdono a Dio. Confessagli che hai permesso all’amarezza di governare la tua vita, divenendone persino suo collaboratore. Invitalo a purificarti completamente, dandogli campo libero per fare tutto ciò che serve.

Poi chiedi a Dio di rivelarti le persone con cui sei arrabbiato. Quando ti verranno in mente, scrivi i loro nomi. Inizia a pregare per loro e chiedi al Signore di darti la grazia di perdonarli con tutto il cuore.

Il passo successivo è concedere il perdono a chi ti ha ferito seriamente. Perdonare vuol dire dimenticare… lasciar perdere.

Questo non è sempre un processo immediato. Alcune ferite sono più profonde delle altre, richiedono più tempo e tanta preghiera. Potrebbe essere necessario cercare Dio fino a quando non ci mostra tutto ciò che dobbiamo affrontare.

Durante questo processo è fondamentale rimanere fermi nella Parola di Dio; Egli la userà per convincerci, guidarci, guarirci ed incoraggiarci. Di recente, Dio ha utilizzato le Scritture per convincermi di una profonda amarezza che avevo nutrito per anni, verso un amico. Anche se avevo detto di averlo perdonato, l’odio per lui non si era allontanato dal mio cuore. Dopo aver confessato il mio peccato al Signore, la nuvola dell’oscurità si sollevò. Non sappiamo quando lo Spirito di Dio lavorerà attraverso la Sua Parola, per facilitare la nostra guarigione.

Non è facile liberarsi dall’amarezza. Per riuscirci dobbiamo abbattere schemi mentali, modi di pensare peccaminosi, imparare a gestire la rabbia in modo corretto e continuare a perdonare, pregare e amare le altre persone, indipendentemente da come ci sentiamo.

Niente di tutto ciò è possibile senza il potere di Dio. Assicurati dunque di cercarlo ogni giorno.

Autore: Mike Genung (tratto dal libro “100 giorni di Cammino verso la grazia”)