Christian

Christian

Mi chiamo Christian, ho 22 anni e questa è la mia storia. Sono nato in una famiglia cristiana e sono stato portato fin da piccolo in chiesa, ho sempre frequentato i culti, e ho stretto anche parecchie amicizie in chiesa. Però non avevo ancora preso una decisione per quanto riguarda il sacrificio di Cristo, e la sua offerta.

Più o meno verso il periodo delle medie è avvenuto il primo incontro con la pornografia vera e propria, anche se prima di quel periodo ero incappato in quei programmi che fanno di tarda notte in tv, e comunque avevo intuito qualcosa sul sesso in generale, seppure non molto. La curiosità perciò c’era.

Lì mi è stata presentata la pornografia, e in generale la visione del sesso come lo vede il mondo, cioè un atto puramente fisico tra due persone, e niente più. La pornografia inoltre aggiunge subdolamente altri messaggi, come viene trattata la donna, per esempio, cioè come un oggetto per il piacere maschile. Messaggi che però al tempo non ero in grado di intravedere.

Una cosa che mi ricordo molto chiaramente è che le prime volte che mi misi a guardare dei video porno, tremavo completamente. Era in parte eccitazione per qualcosa che era tabù, dall’altra parte era perché sapevo che stavo guardando qualcosa di sbagliato.

All’inizio la situazione era abbastanza “gestibile”. Andavo a vedere qualche video di nascosto, a volte solo per semplice curiosità, ed il desiderio cresceva sempre di più. Finite le medie, sono arrivato alle superiori, e nel 2010 ho deciso di accettare il sacrificio di Cristo per la mia salvezza. Da lì quindi è iniziato il mio percorso personale col Signore.

Nel frattempo la cosa cominciava a farsi un po’ più complicata. Prima di prendere una decisione riguardo a Gesù sapevo che guardare la pornografia era sbagliato, anche se non sapevo bene il perché, ma mettevo a tacere la coscienza e finiva lì. Dopo avere iniziato un percorso col Signore invece mi rendevo conto che guardavo la pornografia, chiedevo perdono al Signore, stavo male, riguardavo la pornografia, richiedevo perdono al Signore, stavo ancora più male, e così via… Iniziava il ciclo.

Il periodo delle superiori in questo senso è stato parecchio difficile: c’erano praticamente stimoli dappertutto, e facevo una fatica enorme a non guardare in modo lussurioso le ragazze. Pregavo il Signore di aiutarmi, ma era comunque molto dura. Nella mia mente c’erano pensieri di ogni tipo, le ragazze che mi erano vicine diventano solo oggetti da usare per il mio piacere, e poi da buttare. Mi sentivo malissimo ad avere questi pensieri, ma non riuscivo a togliermeli dalla testa.

La mia relazione col Signore quindi attraversava alti molto alti e bassi molto bassi: a volte mi sentivo così vicino al Signore che non sentivo minimamente il bisogno di guardare la pornografia, e le tentazioni erano relativamente facili da superare. Altre volte invece era terribile: mi sentivo tanto lontano dal Signore, cadevo più volte durante la giornata con la pornografia e senza, ed ero totalmente apatico, in qualsiasi senso.

La dipendenza peggiorava sempre di più: col tempo i tipi di video che guardavo diventano sempre più disturbanti, sempre più depravati, sempre peggio. Per questo ho fatto delle preghiere impossibili al Signore, che non sono impossibili in quanto Egli non può farle, ma perché semplicemente ha deciso altrimenti: “Signore, togli da me ogni tipo di lussuria”, “Signore, estirpa completamente in me il peccato, e fai in modo che non possa peccare più”, e cose del genere.

Nel 2015 mi sono battezzato, testimoniando pubblicamente la mia decisione di seguire Gesù fino alla fine. Frequentavo campeggi cristiani, ero coinvolto in chiesa, avevo un gruppo giovani, e la mia relazione col Signore andava piuttosto bene. In apparenza, tutto bene.

Ero anche molto presente in forum cristiani online, oppure siti per conoscere persone da tutte le parti del mondo. Lì ho incontrato un ragazzo cristiano con cui ho legato parecchio, ed è stata la prima persona a cui ho rivelato completamente tutti i miei problemi con la pornografia, e lui mi ha rivelato i suoi. E’ stato bello poter parlare ad un fratello di questi problemi senza sentirsi giudicato. Ma dietro uno schermo non costa molto, e comunque entrambi cadevamo spesso e passavamo diversi periodi in cui ci sentivamo profondamente in colpa.

Arriviamo quindi al 2018, che è stato l’anno peggiore per quanto riguarda la dipendenza dalla pornografia: nei primi mesi infatti erano successi anche altri eventi spiacevoli, ed ero completamente a terra. La dipendenza continuava, ed odiavo la pornografia, odiavo me stesso per la mia debolezza, odiavo essere schiavo di qualcosa che odiavo, odiavo il mio peccato, insomma, stavo sprofondando sempre di più. In quel periodo non studiavo e non lavoravo, ma volevo fare comunque qualcosa per il Signore.

Ho fatto quindi la conoscenza di Daniel, e da lì ho iniziato a frequentare la libreria, dando una mano dove e quando possibile. Sapevo del suo ministero, anche se non penso che conoscessi ancora la sua storia personalmente, e dopo un po’ di tempo ho trovato il coraggio di dirgli delle mie sconfitte nella lotta con la pornografia. Da lì è iniziato quindi un percorso con Daniel, che il Signore ha usato grandemente nella mia vita.

Abbiamo parlato di tante aspetti diversi della pornografia, mi ha consigliato parecchi libri che trattano del tema, ho ascoltato la sua storia (e mi ha toccato parecchio la sua onestà e vulnerabilità), mi ha mostrato che aprirsi con altri è la soluzione migliore, anche se quella che viene meno istintiva.

Da lì poi sono anche iniziate delle riunioni con altri ragazzi : spesso era dura andare all’incontro solo per raccontare gli ennesimi fallimenti, però era comunque un sollievo poter parlare apertamente delle lotte con la pornografia, e anche di qualsiasi altra cosa. Daniel ovviamente mi ha aiutato con degli accorgimenti: installare per esempio un’app che lo avvisava ogni volta che visitavo un sito porno, far scegliere la password del computer a qualcun altro, o tornare direttamente con uno di quei vecchi telefoni senza Internet. Ma purtroppo, se uno vuole cadere, troverà comunque un qualche stratagemma per evadere questi accorgimenti. Gli accorgimenti in sé non servono a niente, se non c’è, come dice Daniel, intenzionalità. Ci deve essere una presa di posizione contro la pornografia, si deve sapere che non si è da soli in questa lotta, e soprattutto, bisogna innamorarsi di Dio.

Parlo per esperienza: è inutile ostinarsi contro la pornografia ed impiegare tutte le forze possibili per combatterla, se poi il Signore non è al centro. Bisogna guardare alla croce e alla sua grazia per noi. In questa lotta hai parecchi nemici, e non puoi contare assolutamente su te stesso: hai bisogno dei tuoi fratelli, e soprattutto, del Signore.

Per chi come me sta combattendo contro la pornografia e ne vuole uscire consiglierei alcuni passi: prima di tutto, di contattare Daniel di Liberati in Cristo ed avere una lunga conversazione con lui. Anche se non è semplice parlare di queste cose, di Daniel ci si può fidare tranquillamente e aprirsi. Poi consiglierei, a meno che non lo si sia già fatto, di informarsi di più sulla pornografia, sugli effetti che ha sul nostro cervello, sui retroscena e le bugie che vengono raccontate, e sulle storie che altri fratelli in Cristo hanno passato e passano. Questo può aiutare nella presa di posizione, sia a livello emotivo che intellettuale.

Questa quindi è la mia storia: non sono ancora uscito dalla dipendenza con la pornografia, ci lotto ancora, ho ancora i miei alti e bassi, eppure in questa lotta ho trovato dei cari fratelli, ho imparato il valore dell’onestà e della vulnerabilità, ho imparato a vedere il sesso come Dio lo ha inteso, e non come la pornografia lo ha distorto. Non voglio mentire, uscire dalla pornografia non è affatto facile, ma non è neanche impossibile.

Voglio perciò ringraziare Daniel, che mi ha aiutato grandemente nella mie lotte, veramente un fratello di cui mi posso fidare, e soprattutto il Signore, perché si è sacrificato per me sulla croce pur sapendo di tutte le cose depravate che avrei fatto, e perciò non posso fare a meno di ringraziarlo per questo amore, e questa grazia per me incomprensibili. Gloria a Dio, e che Dio vi benedica!