Il serial Killer Ted Bundy racconta i pericoli della pornografia la notte prima della sua esecuzione

Il serial Killer Ted Bundy racconta i pericoli della pornografia la notte prima della sua esecuzione

Nota: Ti preghiamo di non fraintendere ciò che leggerai in questo testo. Il suo intento non è quello di insinuare che chiunque guardi la pornografia diventerà sicuramente un criminale violento. Il suo contenuto potrebbe non essere adatto a lettori sensibili.

Liberati In Cristo

All’inizio degli anni ’70, Ted Bundy è stato uno dei più brutali serial killer e stupratori americani. Ha ammesso di aver commesso 30 omicidi tra il 1974 e il 1978. Il numero esatto potrebbe essere molto più alto di quelli da lui confessati. Ha commesso reati in sette stati. Tutte le sue vittime erano giovani donne. Evase due volte dal carcere, prima di essere messo a morte su una sedia elettrica, in una prigione della Florida il 24 gennaio del 1989. Aveva solo 42 anni.

La pornografia era un fattore

La notte prima della sua morte, Bundy fu intervistato dal Dr. James Dobson, il fondatore di Focus on the Family. Durante l’intervista, raccontò di come la dipendenza dalla pornografia avesse influenzato la sua vita.

“Avrei agito come con qualsiasi altro tipo di dipendenza” diceva, “cercando in continuazione contenuti più forti, più espliciti, con tante immagini. Una volta diventato dipendente da qualcosa, continui a desiderare qualcosa difficile da avere, poi un’altra ancora più difficile, insomma ricerchi ciò che sia in grado di regalarti forti sensazioni e grande eccitazione, finché non tocchi il fondo. Solo la pornografia può spingerti così lontano…”

Poi aggiunse:

“Vivo in prigione da tanto tempo ormai. Ho incontrato molti uomini che hanno commesso atti di violenza motivati dalla pornografia, proprio come me. Senza eccezione alcuna, sono sicuro che ognuno di loro è stato profondamente influenzato e consumato dalla dipendenza dalla pornografia.”

Bundy era noto perché forniva elementi contrastanti e spesso cambiava la versione dei fatti sulla stessa storia. Quindi non si può sapere con certezza in che misura la pornografia abbia avuto un impatto sulla sua vita. Certamente ha avuto un impatto su altre vite, quelle delle sue vittime e delle loro famiglie. Oggi è ancor più evidente che esiste una correlazione tra pornografia ed i più gravi delitti sessuali.

I crimini sessuali sono spesso basati sulla pornografia

Gli studi rivelano che la pornografia gioca un ruolo importante nei crimini sessuali.

  • Un rapporto della polizia dello stato del Michigan ha mostrato che nel 41% dei casi di violenza sessuale il criminale guardava del materiale pornografico prima o durante il delitto.
  • Uno studio dell’Università del New Hampshire ha dimostrato che gli stati che hanno un alto numero di vendite di riviste pornografiche, hanno anche alti tassi di stupro.
  • Una ricerca ha dimostrato che i 1.400 casi di abuso sessuale a Louisville, nel Kentucky, erano collegati alla pornografia. Una gran parte era connessa anche con la pedopornografia.
  • Altri studi hanno rivelato che l’uso compulsivo di materiale pornografico corrispondeva un aumento di possibilità di commettere stupri o altri reati sessuali.

L’FBI rivela che la pornografia viene trovata nel 80% delle scene di crimini sessuali violenti, o nelle case di chi ha commesso il delitto. Gli agenti sostengono che l’uso del porno è uno dei tratti più comuni di serial killer e stupratori.

“Ma io non sono un serial killer!” mi dirai. È vero che non tutti coloro che guardano la pornografia commettono crimini così terribili. Ciò non significa però che il suo uso sia innocuo. Spesso coloro che lottano contro il peccato sessuale, si trovano immersi in una situazione al di fuori del loro controllo.

“Il peccato ti porterà più lontano di quanto vorrai andare, ti tratterrà più a lungo di quanto vorrai rimanere e ti costerà più di quello che vorrai pagare.”

Ravi Zacharias

Potresti dire: “L’uso che faccio della pornografia non fa male a nessuno. Inoltre, guardo solo “dei filmati soft”. Ma qualsiasi forma di pornografia tu stia facendo uso, influisce negativamente su di te e su tutti coloro che ti circondano. Il Dottor Tim Jennings è un neuroscienziato che appare nella serie “Conquer”, in cui descrive come la pornografia colpisca direttamente il cervello. Nella serie lui spiega:

“Il porno è un problema in qualsiasi dose venga usata; non deve dunque essere utilizzato. È come se io dicessi alla gente: “Beh, finché non sei dipendente dalla cocaina, la cocaina va bene”. “Ma non è affatto vero!”

Smetti di trovare scuse

Forse non hai soffermato la tua attenzione sulla malvagità insita nella pornografia. Non ti sei reso conto di come possa controllarti e il danno che può causare. Non importa quanta presa abbia su di te, questa roccaforte di Satana può essere distrutta. La grazia di Dio può liberarti dalla tua dipendenza dal porno. La Sua grazia ed il Suo amore possono ripulirti da tutta la vergogna e dal senso di colpa che provi. E’ il momento di smettere di trovare scuse. Ne potresti aver utilizzate alcune tra le più comuni:

  • “Sono solo annoiato. Non ho nient’altro da fare.”
  • “Ho avuto una giornata difficile. Qualche volta mi merito anche io un po’ di felicità.”
  • “È solo un modo per fuggire dalla mia quotidianità. Cosa c’è di sbagliato in una piccola fantasia?”

Ne esistono molte altre. Non ti stai prendendo in giro. Sai che esistono ragioni più profonde. Ma è tempo di alzarsi e di muoversi verso una nuova vita senza pornografia.

C’è aiuto per te

Non devi combattere la tua battaglia da solo. Le statistiche dimostrano che molto probabilmente ci sono altri uomini nella tua chiesa che hanno simili difficoltà. Una potente risorsa per aiutarti a liberare dalla pornografia è il corso “Vivere Senza”. In questo corso telefonico di 8 settimane imparerai ad affrontare tutti i vari ostacoli che non ti permettono di completamente abbracciare la grazia di Dio nella tua vita.

Uomini come Ted Bundy ci ricordano che la dipendenza dalla pornografia non deve essere sottovalutata. Ma attraverso la grazia di Dio puoi trovare la libertà.